Propr. Samuel F., attore francese. Molto legato ai cineasti della Nouvelle vague francese, esordisce nel cinema dopo brevi esperienze teatrali. Il primo ruolo di rilievo è del 1960 in La verità di H.-G. Clouzot accanto a B. Bardot. In seguito si divide tra il teatro, in cui riscuote notevoli consensi soprattutto nelle rappresentazioni di H. Pinter, e il cinema, dove si segnala nei ruoli drammatici di Cléo dalle cinque alle sette (1962) di A. Varda e Il delitto di Thérèse Desqueyroux (1962) di G. Franju e in quelli comici di L’appartement des filles (L’appartamento delle ragazze, 1963) di M. Deville. In seguito affronta parti più mature in È simpatico, ma gli romperei il muso (1972) di C. Sautet, L’opera al nero (1988) di A. Delvaux, L’africana (1990) di M. von Trotta. Nel 2006 M. Bellocchio lo scrittura per il suo Il regista di matrimoni, nella parte del principe di Gravina, ideatore della messa in scena del matrimonio della figlia e prodigo di riflessioni godardiane sul cinema e sulla vita.